2019 anno del turismo lento: ecco cos’è

Il 2019 sarà l’anno del turismo lento. L’anno appena iniziato è stato dedicato dall’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Uncem) agli itinerari smart, green e slow, con l’obiettivo di valorizzare i territori italiani meno conosciuti dal turismo internazionale. Le esperienze di viaggio proposte sono innovative, da vivere in chiave sostenibile, con passione, determinazione… e lentezza.

Se il 2016 era stato dedicato ai cammini, il 2017 ai borghi e il 2018 al cibo tipico, quest’anno l’Uncem ha pensato di promuovere il turismo lento, quello fatto a piedi, in bicicletta, a cavallo o con le ciaspole. Al massimo, si potrà viaggiare su treni che percorrono antiche ferrovie recuperate e rimesse a nuovo dalla Fondazione Ferrovie Italiane. Pochi mezzi di trasporto rumorosi e inquinanti, poca velocità, poca tecnologia: la filosofia del viaggiare lento è di stare a contatto con la natura e godersi il tempo del viaggio, in contrapposizione al turismo di massa mordi e fuggi, che valorizza poco la tipicità dei luoghi che si incontrano.

L’ex ministro dei Beni culturali e turismo, Dario Franceschini, aveva annunciato che il 2019 sarebbe stato dedicato al turismo lento in occasione della presentazione dell’Atlante digitale dei cammini, il portale del Mibact dedicato a chi vuole scoprire l’Italia a passo lento: “Il 2019 anno del turismo lento sarà un ulteriore modo per valorizzare i territori italiani meno conosciuti dal turismo internazionale e rilanciarli in chiave sostenibile favorendo esperienze di viaggio innovativi. Investire sul turismo sostenibile è una strategia di sviluppo che ha come fine la tutela e la riproposizione innovativa di luoghi, memorie, conoscenze e artigianalità, che fanno del nostro Paese un luogo unico.”

Grande protagonista sarà la montagna, soprattutto le aree montane interne con i loro borghi, i sentieri, i paesaggi, le attività artigianali tipiche e la gastronomia, che sono quanto di più prezioso possiamo avere in Italia.

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