Anfiteatro naturale, area didattica e ciclabili. Ecco proposte e idee per il parco attorno alle vasche di laminazione. Si è concluso il ciclo di incontri per la co-progettazione del parco attorno alle vasche di laminazione. Si preannuncia un iter ancora molto lungo che dovrà partire dalla bonifica della ex area Snia per passare poi alla costruzione vera e propria dei due invasi. Intanto Ascolto Attivo ha raccolto le proposte dei cittadini di Paderno, Varedo e Limbiate.
Un anfiteatro naturale, un’area dedicata alla didattica sul ciclo dell’acqua e poi piste ciclabili e viali alberati. Sono queste alcune idee progettuali emerse nel percorso partecipativo per la realizzazione di un nuovo parco attorno alle vasche di laminazione di Palazzolo. Dopo un anno e mezzo di tavoli di lavoro, riunioni e confronti sono state presentate le idee raccolte da Ascolto Attivo durante gli incontri che hanno coinvolto Paderno, Varedo e Limbiate. Si è chiusa la seconda fase del percorso partecipativo iniziato a marzo. La prima fase era stata avviata tra luglio e novembre dello scorso anno. Il confronto tra tecnici e cittadini era partito dalla presentazione pubblica dell’opera e del relativo piano di bonifica della ex area Snia.
Si è chiuso il secondo ciclo che ha avuto l’obiettivo di co-progettare l’area verde attorno all’area di laminazione.
“Durante gli incontri è emerso il desiderio di percorrere l’area attraverso percorsi ciclopedonali che consentono di fruire del parco”, hanno spiegato i tecnici che hanno raccolte le proposte dei cittadini. “Abbiamo confermato la presenza del verde in tre maniere differenti”.
I tecnici studieranno l’inserimento di un ecosistema boschivo in grado di ospitare una fauna ricca, ma anche alberature e filari lungo l’argine del canale Villoresi. Anche il fondo della vasca di laminazione avrà una vegetazione più bassa tra cui un canneto. Le novità più rilevanti riguardano alcune aree che saranno fruibili dai cittadini. In particolare nella parte confinante con la Comasina tra Palazzolo e Limbiate potrebbero essere realizzati un anfiteatro e un luogo didattico. Sicuramente per Paderno sarebbe il secondo spazio naturale utilizzato per questo scopo dopo quello al parco Lago Nord.
“Sul fondo della vasca nel tratto sud-ovest, dove l’acqua non permane a lungo ed è il punto più alto prevediamo un teatro naturale vivibile ogni giorno”, ha spiegato l’architetto Greta Ceriani. Potrebbe essere realizzato un teatro di 10mila metri quadri in grado di ospitare fino a 30mila persone.
“Sarebbe uno spazio dalle grandi potenzialità con la scarpata ricoperta d’erba che verrebbe vissuta dai visitatori”, ha aggiunto l’architetto.
A fare da contraltare al teatro naturale ci sarebbe quella ludico-ricreativa. “All’interno dell’insenatura a ovest del fondo vasca proponiamo un parco formato da rocce, ghiaie e legni che ricordano la naturalità del fiume”, ha spiegato Greta Ceriani. “Vorremmo che i bambini possano sperimentare una maniera di gioco a contatto con la natura coerente con lo spazio attorno”.
Infine è stata chiesta un’area didattica sul ciclo dell’acqua, alcuni orti dimostrativi e un filare di alberi. In questo caso, il collegamento alberato di 800 metri seguirebbe il tracciato del Villoresi unendosi all’area delle vasche. “Abbiamo affrontato temi diversi per capire il funzionamento delle vasche e la loro progettazione”, ha aggiunto l’assessore ai Lavori pubblici, Giorgio Rossetti. “Mi rammarica la scarsa partecipazione ad alcuni incontri da cui comunque sono uscite molte idee. Il problema principale è quello sul trattamento delle acque, uno dei problemi più sentiti dai cittadini”.
Tratto da il Giornale di Paderno Dugnano edizione di giugno 2022