Testo e intervista a cura di Laura Romanelli
Cake designer e sugar artist: da una dolce passione a una vera professione artistica. Come si diventa cake designer? Scopriamolo con Barbara Regini, classe 1982, mamma e artista in carriera, è il classico esempio di chi della sua passione ne ha fatto un vero e proprio lavoro.
Come si diventa cake designer e sugar artist?
Lavoro in questo settore da 10 anni, sono nata il 5 febbraio dell’82, sotto il segno dell’acquario, quindi estrosa e creativa fin dalla nascita. La mia famiglia è originaria di Urbino, la città di Raffaello. Mio padre ha sempre lavorato a Cinisello Balsamo, realizzava libri d’arte. Fin da piccola ho vissuto tra Cusano Milanino e Cinisello Balsamo.
Da dove è iniziata la tua carriera nel mondo dello zucchero?
Ho realizzato la mia prima torta dieci anni fa per il battesimo della mia prima figlia Matilde. Volevo proporre un regalino che non fosse la solita bomboniera. Mi hanno colpita dei biscotti colorati a tema battesimo: il classico orsetto o il cavallino a dondolo. Mi sono informata su cosa servisse a livello di materiali, ingredienti e procedimenti per fare i biscotti. A questo punto mi serviva anche la torta, entro in un negozio di settore, capisco come viene realizzata e mi accorgo anche del loro costo elevato. Per questa professione si inizia quasi sempre così, da un’occasione particolare per la quale vorresti un dolce speciale, diverso dal solito. Realizzo quindi la mia torta battesimo, il risultato mi piace, lo pubblico sul web e poi da qui inizia un boom che non si è più arrestato. Ho lavorato subito con i social, utilizzavo solo Facebook e il passaparola che è sempre molto efficace. Da quel momento hanno iniziato a ordinarmi torte e subito dopo mi hanno contattata per tenere dei corsi di settore, a partire dalla Fiera dell’Artigianato di Milano. Mentre la carriera cresceva, sono diventata mamma altre due volte ma non mi sono mai fermata. Prima di diventare cake designer ho lavorato per tre anni come educatrice in un asilo madrelingua inglese a Milano, un’esperienza che mi è servita successivamente per gestire i miei corsi all’estero.
Dall’arte applicata all’arte edibile: come trasformi le tue creazioni dolci in opere d’arte?
Per questa professione servono due ingredienti fondamentali: la passione per l’arte e per la cucina. Ho frequentato da ragazza il liceo artistico Caravaggio di Milano ma non esiste tuttora un percorso di studi che ti porti a diventare cake designer e sugar artist, non è una professione riconosciuta a livello nazionale. Servono però l’esperienza, le capacità, la passione e molta pratica. L’aspetto affascinante di questa professione è saper tramutare tutto ciò che è tecnica artistica in una creazione edibile (un dolce, un biscotto, ecc.): tutto quello che puoi fare con il vetro di Murano, lo puoi fare con l’isomalto che è zucchero trasparente come il vetro; tutto quello che puoi fare con l’argilla, lo puoi fare con il cioccolato classico; tutto quello che puoi fare con un foglio di carta, lo puoi fare con la ghiaccia su un biscotto. Sugar artist è dunque la capacità di tramutare l’arte applicata classica a quella edibile.
In breve tempo postando le mie creazioni sui social sono diventata un punto di riferimento nel settore e sono stata chiamata ad insegnare le mie tecniche in scuole di pasticceria, scuole professionali in Italia, in Portogallo, in America e poi in tutto il mondo: Cina, Indonesia, Emirati Arabi, Europa, Africa, Australia, India, Sud America, Stati Uniti.
A New York ho vinto un premio come “Top 10 International Artists” durante il New York Cake Show. Ho partecipato a un prestigioso concorso a Orlando e a New York ho lavorato due giorni affiancando il mitico boss delle torte, Buddy Valastro, un’esperienza unica.Sei arrivata a questa professione con tanta passione e pratica. Quali consigli daresti a delle potenziali cake designer?
Innanzitutto occorre conoscere le basi degli impasti, delle creme, delle farciture ed è molto importante fare pratica da sole. Una base artistica e una base di pasticceria devono andare di pari passo. Per la pratica ci sono diversi corsi specifici che ti aiutano a velocizzare l’apprendimento di alcuni procedimenti.Come ti sei organizzata durante la pandemia?
Con l’avvento della pandemia ho iniziato un percorso online di formazione, creando una solida community di persone che mi seguono e che credono in me. Su TikTok ho inventato un vero e proprio stile di video che in breve tempo ha attirato migliaia di persone. Su Instagram propongo le mie ricette “comiche” a tema. Ho approfittato del lockdown per seguire dei corsi per formarmi sui social. Oggi ho il mio gruppo Facebook, circa 1.300 persone tra cui molti stranieri, che segue le mie dirette ogni mercoledì.