Italia terra di dinosauri? Risposta affermativa guardando ai tanti fossili rinvenuti, nel corso del tempo, nel sottosuolo della Penisola (isole comprese).
Ma perché e come finì il regno di questi affascinanti sauri riportati in vita soltanto nella fantascienza e dalle pellicole di Hollywood?
L’articolo ospitato a pagina 17 dell’edizione di dicembre de il Giornale di Macerata ci fornisce lo spunto per un’indagine su questo argomento tanto affascinante: adagiate sui fondali dell’Oceano Atlantico giacciono, infatti, secondo gli scienziati, le prove di una delle ipotesi (attualmente la più accreditata) formulate sull’estinzione dei gradi rettili: un evento catastrofico che sarebbe avvenuto 65 milioni di anni fa, quando un gigantesco asteroide fu la causa di un devastante impatto sulla superficie terrestre.
Gli studiosi, dopo lunghe ricerche, hanno individuato il sito dell’impatto, fatale per i dinosauri, al largo delle coste della Florida e qui, a conferma della teoria, sono stati trovati i fossili di molti animali che vivevano nel mare poco prima dell’impatto del sopra citato corpo celeste.
Gli strati geologici di epoche successive presenterebbero inoltre residui vetrosi, originati dalla fusione delle rocce per l’energia rilasciata del pianetino, venefico per i dinosauri, oltre a un sottile strato di colore bruno, che conterrebbe i frammenti dell’asteroide, dove abbonda l’iridio, metallo di cui i sono ricchi questi corpi celesti.
Gli strati geologici di epoche successive presenterebbero inoltre residui vetrosi, originati dalla fusione delle rocce per l’energia rilasciata del pianetino, venefico per i dinosauri, oltre a un sottile strato di colore bruno, che conterrebbe i frammenti dell’asteroide, dove abbonda l’iridio, metallo di cui i sono ricchi questi corpi celesti.
Il luogo, in cui l’asteroide si schiantò al suolo, è l’odierno Golfo del Messico e il catastrofico maremoto, seguito all’impatto, sollevò ondate così grandi da scavalcare tutta la Florida. Il corpo celeste aveva infatti un diametro che si aggirava tra i 10 ed i 20 chilometri e la velocità d’impatto è stata stimata in alcune migliaia di chilometri all’ora e lo schianto produsse una potenza superiore a quella di tutte le testate nucleari al mondo.
Un cataclisma di proporzioni colossali che però, secondo taluni, avrebbe mosso i suoi primi passi in un crash spaziale, ovvero la collisione tra due asteroidi e quando un frammento dei due asteroidi si schiantò sulla Terra, nel Golfo del Messico, diede il la a eventi letali per tutte le specie viventi, oltre a creare il sopra citato cratere denominato Chicxulub: tsunami, piogge acide… mega tsunami, piogge di meteoriti, terremoti, eruzioni vulcaniche, incendi e una sorta di inverno nucleare e venefico per i nostri dinosauri.
Ma anche le peggiori catastrofi, seppur letali come questa, lasciano dei sopravvissuti e così fu anche allora. Infatti, immediatamente sopra lo strato contenenti i residui dell’asteroide è stata infatti identificata una fascia di argilla grigia spessa 5 centimetri, in cui vi sono le tracce di un mondo quasi morto ma capace di sopravvivere: i fossili degli animali sopravvissuti all’impatto, che rimasero da soli per un periodo di 5000 anni.
Dal centro America alla Mongolia, il mondo fu sconvolto, ma la scomparsa dei dinosauri pose le basi per la diffusione dei mammiferi e quindi l’evoluzione dell’uomo fino ai giorni nostri. Chissà che cosa sarebbe accaduto se non fosse arrivato questo mega frammento a terra?