La Giornata Mondiale del Suolo, in calendario per il 5 dicembre, sottolinea come il terreno sotto i nostri piedi sia certamente un aspetto primario per la sopravvivenza, anche se troppo spesso diamo la sua presenza per scontata con tutti gli annessi e connessi in senso negativo.
Per comprenderne l’importanza spazio a dati e numeri a cura della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura):
- il suolo contiene il triplo del carbonio rispetto all’atmosfera;
- il 95% del nostro cibo proviene dal suolo;
- 33% del suolo globale è già degradato;
- 815 milioni di persone sono vicine al limite di sopravvivenza per quanto riguarda il punto di vista alimentare;
- 2 miliardi di persone sono vicine al limite di sussistenza per quanto riguarda il punto di vista nutrizionale.
Questi dati aiutano a capire quanto possa aiutare a far fronte alla sfida del cambiamento climatico un coretto utilizzo e sfruttamento (in senso buono) del suolo, anche se va fatta una doverosa precisazione: mentre molti dei cambiamenti (climatici e non) apportati al nostro pianeta sono chiaramente visibile, altri invece sono di fatto invisibili e l’inquinamento del suolo ne rappresenta un buon esempio; se in base a recenti stime, infatti, pare che un terzo del suolo terreste sia già degradato, le brutte notizie non finiscono qui. Rischiamo, infatti, di perderne ancora di più a causa del pericolo nascosto sopra citato, ovvero l’inquinamento che degrada i nostri terreni, avvelena il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo.
Giornata mondiale del suolo la storia: la celebrazione, ovviamente globale, prese le sue prime mosse in Thailandia nell’anno 2002, anche se solamente nel 2013 l’Onu (Nazioni Unite) l’ha ufficializzata con cadenza annuale, in data 5 dicembre, con uno scopo di sensibilizzazione, senza perdere di vista un fenomeno sempre crescente e connesso, ovvero la crescita della popolazione mondiale (che dovrebbe raggiungere i 9 miliardi entro il 2050).
La Giornata Mondiale del Suolo serve proprio per sensibilizzare popoli e governanti sull’importanza che il suolo svolge nelle nostre vite quotidiane, perché se è vero che ha un grande potenziale per filtrare e tamponare i contaminanti, degradando e attenuando gli effetti negativi degli inquinanti, tale capacità non è certo illimitata e non è certo aiutata o favorita dal fatto che la maggior parte delle sostanze nocive provenga da attività umane (leggi pratiche agricole insostenibili, attività industriali, miniere, rifiuti urbani non trattati e altre pratiche non rispettose dell’ambiente).
Poi, se da una parte, grazie all’evolversi della tecnologia, gli scienziati sono in grado di identificare inquinanti precedentemente non rilevati, dall’altra questi miglioramenti tecnologici portano in dote (non certo gradita) quali il rilascio di nuovi contaminanti nell’ambiente.
Perché da ultimo, non certo per importanza, va ricordato come tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, firmati dalle Nazioni Unite, alias Onu, ci siano anche quelli che prendono in esame diretto le risorse del suolo, in particolare il inquinamento e degrado dello stesso, tutto in relazione alla nostra sicurezza alimentare. E la Giornata Mondiale del Suolo deve ricordarci quanto quest’ultimo sia indispensabile per la sopravvivenza dell’intero genere umano, nonché di tutte le creature vegetali e animali abitanti sulla terra, perché, se eventi nazionali, internazionali e globali sono impostanti, anche tenere pulite le zone a chilometro zero, ovvero nei pressi della nostra casa, è un primo passo importante non solo dal punto di vista ambientale ma anche educativo: perché dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande il passo può essere tanto breve quanto fondamentale .