Giornata nazionale del gatto in data 17 febbraio, un appuntamento che si aggiunge alla Giornata internazionale del gatto, in calendario, dal 2002, l’8 agosto a cura dell’International Fund for Animal Welfare (Ifaw) – alias Fondo Internazionale per il Benessere degli Animali.
L’articolo comparso a pagina 2 de Il Giornale di Novate Milanese, edizione di agosto 2021, ci introduce nel mondo del gatto, ovvero un felino che, seppur domestico, sta sulle sue, ostenta quasi un atteggiamento di regale superiorità e distacco dalle cose terrene: un quadrupede capace di catturare il cuore degli uomini, come la sua nemesi il cane, in grado al contempo di essere affettuoso, anche se non servile, dolce ma con un pizzico di amaro, tenero sia pure con un retrogusto di selvatico.
I gatti, in altre parole, possiedono il fascino e la capacità di essere sfuggenti, pur vivendo al fianco dei bipedi umani, sono domestici ma non addomesticati, quasi un ossimoro se non avessimo presenti questi felini in grado di conservare intatta tutta la loro ferinità, intesa non come ferocia, ma come fierezza e affinità con le origini outdoor che li caratterizzano.
La Festa Nazionale del Gatto, che come detto ricorre il 17 febbraio è nata, nella Penisola, per la precisione nel 1990, quando la giornalista gattofila Claudia Angeletti propose un referendum tra i lettori della rivista Tuttogatto per stabilire il giorno da dedicare a questi animali.
E la scelta cadde sul 17 di febbraio per i seguenti motivi:
- il secondo mese dell’anno, almeno fino al 19, è il mese legato al segno zodiacale dell’Acquario, ossia degli spiriti considerati liberi e anticonformisti, proprio come i gatti che sembrano rifuggire dalle troppe regole e vincoli;
- febbraio, nei detti popolari, era un tempo bollato come il mese dei gatti e delle streghe, collegando in questa maniera proprio gatti e magia;
- il numero 17, nella tradizione italiana ma non solo, è sempre stato ritenuto portatore di sventura, per motivazioni storiche, religiose e tradizionali che partono dall’epoca romana per arrivare addirittura ai Cavalieri Templari, stessa fama che, in passato, era stata riservata al gatto, in particolare nel Medioevo, quando nel vecchio Continente, questi simpatici felini, associati, come detto sopra, alla stregoneria furono demonizzati per finire addirittura nei roghi; nel Rinascimento, per fortuna il vento cambiò e furono così riabilitati, recuperando il loro ruolo di animali domestici.
La vita dei gatti quindi rientrò nel solco tracciato nell’antichità quando erano tra gli animali più amati; nell’Antico Egitto, per esempio, erano addirittura considerati delle divinità (per esempio la Dea Bastet aveva il corpo da donna e il viso da gatto), mentre a Pompei sono stati riportati alla luce alcuni mosaici dove si registra la presenza di piccoli felini anche nella società romana (ma anche greca ndr) vista la loro abilità nel cacciare topi, attività che peraltro condividevano con altri animali quali donnole, faine e martore.
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