Testo e interviste a cura di Chiara Corradi
Ospedale di Vaio: arriva il robot ortopedico; è stato acquistato grazie al contributo di Cariparma e verrà utilizzato per le protesi d’anca e di ginocchio.
All’Ospedale di Vaio è disponibile una nuova attrezzatura d’avanguardia. Si tratta della piattaforma robotica in grado di supportare il chirurgo nella realizzazione di protesi di ginocchio e anca. La nuova attrezzatura è stata acquistata dall’Azienda Usl anche grazie al significativo contributo di Fondazione Cariparma, che ha donato 600.000 euro.
Anna Maria Petrini, commissaria straordinaria Azienda Usl di Parma, è intervenuta venerdì 18 marzo all’evento di inaugurazione.
“Il nuovo robot ortopedico rappresenta un’importante risorsa di innovazione nella qualità delle cure, frutto di un grande lavoro di formazione e organizzazione da parte dei nostri professionisti ospedalieri – ha dichiarato Petrini – Desidero ringraziare ancora una volta la Fondazione Cariparma per il suo importante contributo che ci ha permesso questo investimento”.
“La nuova tecnologia installata con il robot ortopedico – ha aggiunto Galeazzo Concari, direttore Unità operativa di Ortopedia Ospedale di Vaio - offre molti vantaggi per il paziente:
la possibilità di personalizzare l’intervento assicura risultati ottimali in efficacia e riduzione dei tempi anche post operatori”.
“Il nuovo investimento è una conferma dell’impegno preso dal presidente Bonaccini proprio qui a Vaio nel dicembre del 2019, quando inaugurammo la nuova ala ospedaliera – ha
aggiunto Andrea Massari, sindaco di Fidenza - Questa innovazione nel nostro ospedale è un motivo di orgoglio per Fidenza, che si tradurrà in miglioramento delle prestazioni perla salute dei cittadini”.
Presenti alla cerimonia Stefano Bonaccini, presidente Regione Emilia-Romagna e Raffaele Donini, assessore regionale Politiche per la salute.
“L’ospedale di Vaio ha una grande capacità di lavorare in rete all’interno del sistema provinciale – ha detto Donini – questa capacità è stata oggi arricchita da una moderna tecnologia
sia di cura sia di riabilitazione, frutto di investimenti appropriati e lungimiranti”.
“Noi crediamo fermamente nella sanità pubblica e continueremo a investire perla sua crescita, come abbiamo fatto oggi – ha infine concluso Bonaccini – metteremo altre risorse oltre a quelle del Pnrr perchè nella digitalizzazione e innovazione tecnologica abbiamo bisogno di fare un nuovo salto di qualità. Macchine e strumenti più efficaci e più efficienti permettono di curare e salvare meglio le persone“.
I primi interventi robotici di chirurgia protesica di anca e ginocchio sono previsti a breve, entro la primavera. In futuro, il robot potrà essere impiegato anche per interventi di altri segmenti e verosimilmente anche e per la traumatologia. La piattaforma robotica è provinciale, installata in una sala operatoria dedicata dell’ospedale di Vaio, è a disposizione delle équipe delle U.O. di Ortopedia e Traumatologia dei due Ospedali dell’AUSL (Vaio e Borgotaro) e saranno definiti protocolli condivisi per l’utilizzo di questa strumentazione anche da parte dei professionisti ortopedici del Maggiore di Parma.
COME FUNZIONA IL ROBOT ORTOPEDICO
La piattaforma è composta da tre elementi: il braccio robotico, il modulo guida e il modulo camera, interconnessi tra loro in grado di trasmettere informazioni.
Durante l’operazione, il braccio robotico è guidato dal chirurgo nell’ambito dei parametri programmati. La precisione della macchina unita alla competenza del chirurgo consente il minor sacrificio osseo, quindi il miglior e più veloce recupero per il paziente. Con l’impiego della piattaforma robotica, l’intervento chirurgico avviene con la tecnica mini-invasiva, risulta quindi meno doloroso, riduce la degenza e favorisce un più rapido inizio della fisioterapia. La maggior precisione del taglio, garantita dal sistema robotico, consente una minor invasività sull’osso, la riduzione del sanguinamento, una minor invasività dei tessuti molli facilitando il recupero post-operatorio e diminuendo la percezione del dolore. Il ritorno rapido al carico riduce anche problemi legati all’allettamento.
Nella maggior parte dei casi, il paziente può riprendere a camminare nelle prime 24 ore, mentre il ritorno al lavoro e alla vita di relazione si verificano entro poche settimane.
Di Chiara Corradi
Tratto da Il Giornale di Fidenza, Edizione maggio 2022
http://www.limedizioni.com/portfolio/il-giornale-di-fidenza-maggio-2022/