Testo a cura di Francesco Moscarella
Fabrizio Piacentini, presidente del FOAM13, ci guida alla scoperta dell’Osservatorio Astronomico del Parco Pineta. Dall’armonia col verde alla ricerca, sino alle storie che lo animano.
Già avvicinandosi all’Osservatorio Astronomico di Tradate, situato all’interno del maestoso Parco della Pineta, se ne può intuire l’eccezionalità. Una struttura del genere perfettamente integrata nel verde, che al suo interno vede gli studi dei corpi celesti accompagnarsi a quelli dell’ambiente e delle scienze naturali, è forse un caso unico. La stessa posizione non è casuale: è tra i punti più bui del Parco, perciò tra i meno colpiti dall’inquinamento luminoso. Ma la sintesi tra verde e stelle non è certo l’unico motivo di vanto, per la Fondazione Osservatorio Astronomico “Messier 13” – omaggio all’ammasso di stelle verso cui, nel ’74, il radiotelescopio di Arecibo inviò un messaggio, sperando raggiungesse forme di vita intelligente - di Tradate.
Il legame con la città e i comuni del circondario, così come con il Parco Pineta, è profondo e proficuo. Nei periodi di restrizioni causa Covid, parte dell’osservatorio fu temporaneamente convertita in sala DAD, per non interrompere il rapporto con gli studenti delle scuole. Merito della Cooperativa Astronatura, che si occupa di didattica e ambiente. Ora, si sta finalmente tornando alle normali attività.
«Sono ripresi gli appuntamenti domenicali, con visite guidate gratuite tra natura e scienza, che proseguiranno fino a ottobre», spiega un sorridente Fabrizio Piacentini, presidente della FOAM13, «e speriamo di poter presto tornare a organizzare eventi suggestivi come in epoca pre Covid».
In occasione del 50° anniversario dello sbarco sulla Luna, per dire, il prato antistante l’osservatorio ospitò quasi ottocento persone, tra cittadini e addetti ai lavori, per un evento magico che durò sino alle tre del mattino.
Del resto, l’Osservatorio/Centro didattico è un vero punto di riferimento, in grado di attrarre cittadini e scolaresche dalle province di Varese, Como, Milano, ma anche Brescia e Novara. Ben cinque telescopi a scopo didattico sono a disposizione dei visitatori, il più curioso dei quali è il Coronado, o telescopio solare.
Usare un telescopio di giorno?
Ma cosa vuoi che si veda? è la domanda che molti (comprensibilmente) si pongono, prima di scoprire che col Coronado possono osservare da vicino, senza timore per la loro vista, il nostro Sole, distinguendo persino i dettagli delle macchie solari.
Il “gioiello della corona”, però, è un altro.
Un “mostro” di nome T65
Forse l’unica cosa più impressionante dell’imponente telescopio T65 – ossia 65 cm di diametro focale – in dotazione all’osservatorio è la copertura interna della cupola che lo sovrasta. Una rifinitura ottenuta con 1.700 perline in legno dello spessore di 2 cm, frutto del lavoro dei volontari del Gruppo astronomico tradatese e del Parco. Il T65, amichevolmente soprannominato “il mostro” per dimensioni e capacità, è il fiore all’occhiello dell’Osservatorio. Realizzato nel 2007, fu aggiornato nel 2018 con moderni sistemi elettronici a disposizione al tempo, per la gestione da remoto. È un telescopio finalizzato all’osservazione a scopo di ricerca, come identificazione delle comete o studio delle costellazioni. Ne hanno già usufruito gli osservatori di Asiago, Val D’Aosta e persino Tiriolo, in Calabria. Ora, dopo la fase più acuta della pandemia, un nuovo progetto di upgrade potrebbe ridare slancio all’apparecchio.
«Il nuovo adeguamento consentirebbe persino una gestione non in presenza in totale sicurezza, rendendo più semplice la messa a disposizione per i ricercatori. Sarebbe un salto in avanti di due generazioni», spiega il presidente Piacentini. Il costo stimato è di circa 30.000 euro e i lavori durerebbero sei mesi circa. Il primo referente per un possibile finanziamento è il Comune, «Rendere fruibile l’osservatorio, per farne un polo d’attrazione per il Parco Pineta, fa parte delle ambizioni dell’amministrazione», ci ha confermato il sindaco di Tradate Giuseppe Bascialla.
Altre opzioni esplorate da FOAM13 riguardano Fondazioni bancarie come Cariplo e Fondazione Comunitaria del Varesotto, come pure altri enti pubblici e privati.
Nel frattempo, proseguono i lavori al planetario, la nuova struttura ecosostenibile realizzata dal Parco Pineta con un finanziamento europeo (Interreg) che sarà verosimilmente inaugurata a inizio maggio.
Di Francesco Moscarella
Tratto da Il Giornale di Tradate, edizione di marzo 2022