Per le vacanze lunghe, gli italiani scelgono sempre più spesso la Puglia. Chi progetta viaggi estivi di almeno 4 notti, nel 13,1% scelgono il tacco d’Italia e, nel 9,9% dei casi l’Emilia Romagna. Il 31% di chi parte in inverno preferisce le montagne del Trentino, mentre per l’autunno la meta più ambita è la Lombardia (14,2%) e per la primavera la Toscana (14,1%), destinazione ideale anche per le vacanze brevi durante tutto l’anno (16,4%). Questo secondo i dati Istat pubblicati nel report “Viaggi e vacanze” riferito al 2018.
Chi decide di andare all’estero per le sue vacanze brevi, sceglie nel 17,6% dei casi la Francia, chi parte per una vacanza lunga opta per la Spagna (12,6%), destinazione del 12,4% dei viaggi di affaridegli italiani. Tra le mete extra-europee, gli Stati Uniti sono la destinazione preferita sia per le vacanze lunghe (2,4%) che per i viaggi di lavoro (3,9%).
Nel 2018 cresce il numero di turisti: in media, in un trimestre hanno viaggiato il 25,9 per cento dei residenti (21,7 per cento nel 2017). Nella stagione estiva è partita per le vacanze oltre un terzo della popolazione (+8,8 per cento rispetto all’estate 2017). In questo periodo, la durata media si è ridotta leggermente rispetto al 2017 (7,8 notti).
In generale, il numero complessivo dei viaggi con pernottamento effettuati dagli italiani nel 2018 è pari a 78 milioni e 940 mila, valore in notevole aumento rispetto a quello registrato nel 2017 (+19,5%) A diminuire lievemente è invece la durata media dei soggiorni, che si attesta a una media di 5,5 notti (5,7 per le vacanze e 4,1 per i viaggi di lavoro). In totale sono 432 milioni i pernottamenti registrati, con un incremento del +13,5%.
Nel 2018, sono aumentate le vacanze lunghe (cioè superiori alle quattro notti), con un trend positivo per il terzo anno consecutivo (+12,7%). Anche le vacanze brevi sono state più frequenti rispetto all’anno passato (+19,6%) e i viaggi di lavoro (+57,7%). Il 79,3 per cento dei viaggi ha come destinazione principale località nazionali (+16,7%), il restante 20,7% i Paesi dell’Unione europea, registrando una notevole crescita sull’anno precedente (+31,4%).