Una copia dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci è stata rinvenuta nel convento dei Cappuccini di Saracena, in provincia di Cosenza. A dare notizia del ritrovamento sono state, con una nota, le associazioni “Mistery Hunters” e “Mystica Calabria”.
L’edificio in cui è stata trovata la copia dell’Ultima Cena, di cui si ignorano ancora l’autore e l’epoca, è abbandonato da anni e ormai ridotto a rudere e accessibile solo a piedi. Il convento, le cui origini risalgono al 1588, acquisì particolare importanza nei secoli XVII e XVIII, quando diventò sede del noviziato e luogo di studi (anche il Beato Angelo D’Acri vi trascorse un anno). Il convento chiuse definitivamente nel 1915 ma, tra il 1917 e il 1918, venne utilizzato come prigione.
La copia dell’Ultima Cena appena rinvenuta in Calabria è visibilmente deteriorata, ma si distinguono chiaramente le figure di Gesù e degli Apostoli intorno alla mensa, nelle stesse pose in cui li vediamo nell’opera di Leonardo da Vinci. Questa appena scoperta non è l’unica copia esistente del celebre affresco di Leonardo: una delle più famose è quella a grandezza naturale del Giampietrino, originariamente custodita nella Certosa di Pavia e ora al Magdalen College di Oxford. Degna di nota anche quella, più piccola, attribuita a Marco d’Oggiono, dipinta ad olio su tela, in esposizione al Museo del Rinascimento del Castello di Ecouen, di proprietà del Louvre.
L’originale, realizzato da Leonardo Da Vinci tra il 1494 e il 1498, è un grande affresco custodito nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie. La particolare tecnica pittorica utilizzata ha reso l’Ultima Cena molto sensibile all’umidità, che ha causato un forte degrado: sono stati necessari lunghi e complessi interventi di restauro, conclusi nel 1999, per riportare il Cenacolo al suo antico splendore. Ancora oggi il capolavoro di Leonardo richiama ogni anno decine di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.