A.T.S, più vicino l’addio agli “scuolabus gialli”: da 10 sindaci (su 13) dei comuni soci l’ok per la messa in liquidazione.
L’A.T.S, società a capitale interamente pubblico, sarà messa in liquidazione. L’Azienda Trasporti scolastici, fondata nel 2005, è dunque arrivata a fine corsa a causa dei costi per i Comuni “troppo elevati”. I sindaci in una nota: “i dipendenti saranno tutelati e i servizi in essere mantenuti”.
A.T.S, la liquidazione dell’azienda che si occupa di trasporti scolastici pare ormai più vicina. La notizia arriva a seguito di una riunione svoltasi tra primi cittadini del territorio, che hanno convenuto di optare per questa decisione “drastica”.
Nello specifico i sindaci di Albairate, Bareggio, Boffalora, Busto Garolfo, Canegrate, Cassinetta, Cuggiono, Inveruno, Magenta e Parabiago hanno votato lo scioglimento e la conseguente messa in liquidazione di ATS (Azienda Trasporti Scolastici) società a capitale interamente pubblico che opera nell’Ovest Milanese, a seguito dell’approvazione del progetto di bilancio abbreviato al 30 giugno, della relazione sul governo societario e della cessazione dell’organo amministrativo della società.
Per far capire meglio la portata della decisione, è bene però sottolineare il ruolo fino ad ora svolto da A.T.S.
L’azienda che si occupa di trasporti scolastici, infatti, opera come detto nel campo del trasporto scolastico con l’obiettivo di soddisfare le esigenze del territorio.
I comuni soci di A.T.S sono 13 (Abbiategrasso, Albairate, Bareggio, Boffalora Sopra Ticino, Busto Garolfo, Canegrate, Cassinetta di Lugugnano, Corbetta, Inveruno, Magenta,
Parabiago, Sedriano) mentre Magnano e Turbigo figurano tra i “comuni non soci”.
L’azienda pubblica aveva in dote 17 mezzi (di cui 15 scuolabus) che offrivano un servizio importante nei comuni dell’Ovest e Sud-Ovest milanese specie per i più piccoli.
Le linee, in totale, erano 15 e il servizio era da tempo attivo anche a Bareggio. La società era stata fondata nel 2005 per organizzare il servizio di trasporto scolastico ma ed attualmente
è arrivata a fine corsa: la votazione è avvenuta giovedì 17 febbraio, nel corso di un’assemblea straordinaria, nella quale si è proceduto anche alla nomina del liquidatore.
I motivi che hanno però spinto i sindaci a questa decisione “straordinaria”, ad ogni modo, riguardano diverse problematiche che non era più possibile ignorare: l’aumento dei costi
per i Comuni in primis (ancora più difficile da sostenere a seguito del Covid, in rapporto al servizio offerto).
“La capacità di un amministratore si evince sia da come gestisce una società sia da come affronta le difficoltà e i momenti più critici, facendo seguire alle parole i fatti – affermano i sindaci che hanno votato a favore della decisione – Vista la particolare situazione economica a causa dei motivi che tutti conosciamo, abbiamo chiesto al liquidatore una particolare attenzione ai dipendenti dell’azienda, affinché sia tutelato il loro diritto al lavoro, e una scrupolosa azione di recupero crediti. Ora si procederà alla messa in liquidazione ma, per quanto riguarda il servizio e le ricadute sui cittadini, le convenzioni in essere continuano. Ringraziamo l’amministratore unico Giuseppe Pinna, il revisore Aldo Mainini e il dottor Marco Repossi per il lavoro svolto fino a oggi”.
Il Giorno ha riportato che la sindaca di Magenta Chiara Calati, favorevole alla liquidazione, abbia espresso dispiacere per la conclusione del caso A.T.S.
“Mi spiace per come è andata a finire – ha commentato – ci abbiamo creduto sino all’ultimo ma senza l’impegno a ripianare il deficit non c’era altra soluzione.
I dipendenti saranno tutelati e i servizi in essere saranno mantenuti. Certamente porteremo avanti le azioni di recupero credito nei confronti di tutti quei Comuni che non hanno pagato le quote”.
Tratto da Bareggio Live, edizione di marzo 2022
http://www.limedizioni.com/portfolio/bareggio-live-marzo-2022/