Sol Invictus antesignano del nostro Natale? Vediamo insieme la storia di queste due celebrazioni che, con il tempo, finirono per sovrapporsi e fondersi.
Nella Roma imperiale nel giorno del 25 Dicembre si festeggiava il cosiddetto Dies Natalis o Dies Solis Invicti, ricorrenza del calendario romano e legata al culto solare.
Nella Città Eterna, infatti, il 25 Dicembre si festeggiava il Solstizio d’Inverno, momento dell’anno nel quale il cosiddetto nuovo sole rinasceva risalendo verso il nord dopo aver toccato il punto più basso sull’orizzonte, in concomitanza, secondo l’astronomia dell’epoca, con l’entrata nella costellazione/segno del Capricorno.
Questo antesignano del nostro Natale, quindi, dava il via anche il nuovo anno legale che cominciava con le cosiddette Kalendae Januarii, che prendevano il via proprio nel periodo immediatamente successivo al solstizio d’inverno.
Verso la fine del III secolo, nella Roma imperiale il Sol Invictus, ovvero Sole Invitto, alias la Festa del Sole che Rinasce, era diventata il culto più importante, anche grazie alla forte influenza delle tradizioni orientali, in particolare del culto del dio Mitra, considerato il Dio del Sole, proveniente dalla Persia e visto come antagonista della crescente dottrina legata al Cristianesimo.
Molto legati a questo culto erano i legionari, soprattutto quelli di stanza in luoghi distanti e posti a settentrione di Roma, dove l’inverno era lungo, buio e freddo e la risalita del Sole lungo l’eclittica rappresentava un importante auspicio nonché l’inizio del lungo viaggio verso la stagione calda e lontana dalle tenebre della vita ma anche, per chi rischiava la vita tutti i giorni, della morte.
In particolare, il Mitraismo e quindi il nostro Sol Invictus furono introdotti ufficialmente a Roma nel 270 d.C. dall’imperatore Aureliano, originario della Dacia e figlio, non a caso, di una sacerdotessa del Dio Sole.
Questi istituì così il culto statale del Comes Sol Invictus, la cui festa era il Dies Natalis Solis Invicti (il giorno del sole che rinasce) che ricorreva, appunto, il 25 Dicembre. Ma non è tutto: ci sono altre news provenienti da altri angoli dell’Impero Romano che suscitano interessanti riflessioni e spunti di ricerca; infatti, il 24 Dicembre, nell’antico Egitto, si celebrava la nascita della divinità solare Horus, partorito dalla vergine Iside, miracolosamente fecondata dal seme del defunto marito Osiride e risultano evidenti i collegamenti di questo mito egizio con la nascita di Gesù partorito da parte di Maria Vergine.
Ritornando al Sol Invictus, all’inizio del IV secolo tale festa era diventata talmente popolare a Roma che addirittura i cristiani vi partecipavano e accendevano fuochi e falò insieme ai pagani, in onore dell’astro che rinasceva risalendo lentamente ma inesorabilmente sull’orizzonte.
A questo punto la Chiesa, secondo le fonti, prese come si suol dire prese la palla al balzo e, quindi, per allontanare i fedeli da questa festa idolatrica, pensò di fissare la nascita di Gesù, considerato la nuova luce del mondo, proprio in data 25 Dicembre. La prima notizia di una festa del Santo Natale, nell’Urbe, risale all’anno 336 d. C. E da quel momento il Sol Invictus e la Natività diventarono tutt’uno, legati indissolubilmente per l’Eternità.