Tatuaggi, Leggi e racconti

Il Consiglio della Regione Lombardia ha recentemente approvato, come riportato sul Giornale di Bareggio, edizione luglio 2021, il nuovo progetto di legge per i professionisti di tatuaggi e piercing per tutelare sia i clienti sia i professionisti del settore.
Questo provvedimento fornisce lo spunto per un approfondimento letterario legato all’argomento, visto che quando arriva l’estate scoppia, in spiaggia e non, una moda che, negli ultimi anni, complici calciatori, rock star e attori/attrici, sta davvero dilagando, ovvero quella del tatoo.
Va detto che, sia pure confinata in ambiti più circoscritti (per esempio, militari e marinai, per non dire galeotti…), il fascino (più o meno indiscreto) dei tatuaggi ha attraversato le epoche tanto da fornire addirittura spunti poetici e letterari. Uno dei più originali è targato Ray Bradbury, (scrittore statunitense autore, tra l’altro, di Fahrenheit 451 e Cronache Marziane) ed è ospitato in una raccolta di racconti, pubblicata per la prima volta nel 1951, e dal titolo “The illustrated Man”, nella traduzione italiana l’“Uomo illustrato”. Il protagonista della varie novelle è impegnato in un continuo viaggio e, quando fa tappa, narra delle intriganti storie “animate”; perché animati sono i disegni tatuati sul suo corpo, figure che prendono vita, come per magia, in una sorta di caleidoscopico arazzo narrativo. Si tratta di 18 vicende d’amore e gioia, disperazione e morte, ambientate all’alba dell’Umanità e in un lontano futuro, con un unico comun denominatore: l’esplorazione dell’animo umano nei suoi più nascosti meandri e recessi.
Da questo romanzo, nel 1969, è stata tratta anche un’opera cinematografica diretta da Jack Smight, con protagonisti Rod Steiger e Claire Bloom (https://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=26715)

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