Una bella notizia per gli appassionati di cicloturismo di tutta Italia: il 22 gennaio è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la versione definitiva del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti a proposito della “Progettazione e realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche”. Grazie a questo decreto vengono messi in sicurezza ia i 362 milioni di euro stanziati nella legge n. 208 del 2015 e si stabiliscono le modalità attraverso cui le Regioni e le Province autonome dovranno realizzare gli interventi.
Di seguito le vie ciclabili che attendiamo di vedere realizzate nel prossimo futuro: l’Acquedotto pugliese (da Caposele (AV) a Santa Maria di Leuca (LE); la Vento (Venezia-Torino); la Ciclovia del Sole (Verona-Firenze); l’Adriatica (da Chioggia (VE) a Santa Maria di Leuca (LE) – prevista fino al Gargano e poi prolungata su richiesta della Conferenza delle Regioni – la Ciclovia Tirrenica (Da Ventimiglia (IM) a Roma (RM)); quella della Sardegna (Cagliari – Bosa – Portotorres – Alghero – Santa Teresa – Dorgali – Illorai – Quartu S. Elena), quella della Magna Grecia (da Lagonegro (PZ) a Pachino (SR); la Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia (da Trieste a Venezia); quella del Garda (da Peschiera del Garda (VR) a Peschiera del Garda (VR) e il Grab di Roma, il Grande raccordo ciclabile.
Nel decreto sono inoltre enumerati i requisiti che devono accomunare tutti i progetti, dagli elementi territoriali agli standard più tecnici della progettazione. Tutte le ciclovie saranno dotate di un modello della segnaletica e informazione uniforme, che verrà adottato anche in quei percorsi ciclabili che non appartenenti al Sistema delle Ciclovie Nazionali (magari inserendolo nel Codice della Strada e nel relativo regolamento).
Il decreto è stato lungamente atteso da tutto il movimento di associazioni e istituzioni, che da molto tempo stanno lavorando all’obiettivo di rendere l’Italia un Paese davvero ciclabile, fornito di una rete di infrastrutture capaci di dare il via ad economie green e virtuose. Per dire concluso il progetto manca ancora un ultimo tassello, ovvero deve si deve ancora stabilire la ripartizione delle risorse. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta attendendo delle Regioni il nulla osta a procedere, che verrà dato a seguito degli studi di fattibilità finanziati con circa 5 milioni di euro nel maggio 2017. La scadenza è prevista per il 31 dicembre 2019.