Jurij Gagarin 60 anni fa avvenne: in data 12 aprile 1961 per la prima volta un uomo volò nello spazio, il primo cosmonauta perché è questo il nome che sovietici e ancora oggi russi o danno a chi si spinge oltre l’atmosfera terrestre, mentre negli Usa e in generale in Occidente, si usa il termine astronauta.
Si tratta di un volo che, in data 12 aprile 2022, assume una valenza ancor più significativa rispetto a quella dell’anno scorso, quando si celebrarono i 60 anni, visti i venti di guerra che spirano, all’interno dei confini dell’ex Unione Sovietica, fra Russia e Ucraina, a maggior ragione considerando che il nostro pianeta osservato dall’alto non solo è uno spettacolo mozzafiato, ma non conosce né barriere né confini: da interpretare come un segnale, meglio una richiesta di pace, Mir in russo come il nome della stazione spaziale prima sovietica e poi russa operativa dal 1986 a al 2001.
L’albero della Luna: il seme che si fece astronauta. Nei pressi dell’osservatorio, accanto a uno stagno artificiale che, in tempi di schiusa delle uova, solitamente ospita una florida colonia di rane, si staglia un alto e snello aghifoglia dai colori vividi. All’apparenza, un albero come tanti, ma dalla storia straordinaria.
La Terra vista dallo spazio nel giorno della Festa della Donna, uno spettacolo mozzafiato, non solo in data 8 marzo, che ci deve essere da sprone e stimolo per la salvaguardia della nostra casa, degli habitat e degli ecosistemi che la popolano e la arricchiscono: un obiettivo quotidiano da porsi, oggi più che mai, visto lo spirare di venti di guerra fra Russia e Ucraina e considerato che il nostro pianeta osservato dall’alto non conosce né barriere né confini.
E quale sguardo migliore di quello femminile, proprio oggi, 8 marzo, quando si celebra la Festa della Donna, dalle plaghe dello spazio verso la Terra e ancora più importante visto che da lassù i confini e le divisioni non esistono? E quale occasione per ricordare oggi la prima astronauta (meglio cosmonauta come preferiscono dire in Russia e dintorni) della storia, Valentina Vladimirovna Tereškova?