Yuri Romanò, da Paderno alla conquista dell’Europa, visto che è salito sul gradino più alto del podio nella rassegna continentale del 2021. Yuri nasce a Monza nell’estate del ’97, ma è padernese a tutti gli effetti.
Anche se, con una carriera in ascesa, le presenze a casa si fanno sempre più rade, lo abbiamo raggiunto per una piacevole chiacchierata telefonica, inserendoci tra un allenamento e l’altro. Ho conosciuto Yuri Romanò un po’ per caso, su un campo da padel. Era l’inizio della scorsa estate.
Oleg Blochin, un nome, un fuoriclasse del soccer anni ’70 e ’80, capace di infiammare, con il suo talento, l’entusiasmo degli amanti del calcio: un poeta del calcio sovietico le cui gesta erano in grado di far sognare tifosi, russi e ucraini compresi, da San Pietroburgo a Vladivostok passando da Kiev, visto che Blochin era bandiera e leader della Dinamo Kiev.
Ecco il Pamarès di questo giocatore dal talento cristallino in forza per un ventennio, come detto, alla Dinamo Kiev, con la quale ha vinto due volte la Coppa delle Coppe (1974-75, 1985-86), Supercoppa Europea 1975-76, 5 scudetti sovietici (con annesse 4 classifiche marcatori): imprese grazie alle quali si aggiudicava, nel 1975 il Pallone d’Oro. Con la nazionale sovietica due record: il numero di gol (42) e di presenze (112) accompagnate da due medaglie di bronzo olimpiche.