Oleg Blochin, un nome, un fuoriclasse del soccer anni ’70 e ’80, capace di infiammare, con il suo talento, l’entusiasmo degli amanti del calcio: un poeta del calcio sovietico le cui gesta erano in grado di far sognare tifosi, russi e ucraini compresi, da San Pietroburgo a Vladivostok passando da Kiev, visto che Blochin era bandiera e leader della Dinamo Kiev.
Ecco il Pamarès di questo giocatore dal talento cristallino in forza per un ventennio, come detto, alla Dinamo Kiev, con la quale ha vinto due volte la Coppa delle Coppe (1974-75, 1985-86), Supercoppa Europea 1975-76, 5 scudetti sovietici (con annesse 4 classifiche marcatori): imprese grazie alle quali si aggiudicava, nel 1975 il Pallone d’Oro. Con la nazionale sovietica due record: il numero di gol (42) e di presenze (112) accompagnate da due medaglie di bronzo olimpiche.
La Terra vista dallo spazio nel giorno della Festa della Donna, uno spettacolo mozzafiato, non solo in data 8 marzo, che ci deve essere da sprone e stimolo per la salvaguardia della nostra casa, degli habitat e degli ecosistemi che la popolano e la arricchiscono: un obiettivo quotidiano da porsi, oggi più che mai, visto lo spirare di venti di guerra fra Russia e Ucraina e considerato che il nostro pianeta osservato dall’alto non conosce né barriere né confini.
E quale sguardo migliore di quello femminile, proprio oggi, 8 marzo, quando si celebra la Festa della Donna, dalle plaghe dello spazio verso la Terra e ancora più importante visto che da lassù i confini e le divisioni non esistono? E quale occasione per ricordare oggi la prima astronauta (meglio cosmonauta come preferiscono dire in Russia e dintorni) della storia, Valentina Vladimirovna Tereškova?